Forse i nidi d’aquila dove gli elevati si rifugiano godono di vista mozzafiato, ma privano della capacita’ di ascolto. Cosi’ forse a Grillo e’ sfuggito che il popolo cinquestelle ha scelto Conte e non basteranno le sue parole ingiuste e irriconoscenti per fargli cambiare idea. Rispolverare Rousseau dopo che Casaleggio ha fatto di tutto per ostacolare il cambiamento sembra prefigurare un ritorno a periodi seppelliti dagli asti e dalle incomprensioni e che non si monderanno solo per una momentanea convergenza di interessi tra Grillo e Casaleggio figlio. Impedire a Conte di diventare leader del M5S non cambiera’ di una virgola il grande affetto e la grande considerazione che l’ex premier si e’ conquistato. Invece di risuscitare Rousseau e un direttorio gia’ seppellito dal lui stesso, perche’ Grillo non affida a quegli iscritti tanto decantati e a quella democrazia digitale tanto invocata la possibilita’ di capire a quale progetto tengono? Se un impossibile, nostalgico e patetico riavvolgimento del nastro o invece l’atto di fondazione di un movimento autenticamente riformatore rivoluzionario.
