Nell’udienza dello scorso 25 settembre, nell’ambito del giudizio di legittimità costituzionale dell’art. 580 del Codice Penale relativo al “caso Cappato”, la Corte Costituzionale si è pronunciata nel senso di ritenere «non punibile, a determinate condizioni, chi agevola l’esecuzione del proposito di suicidio, autonomamente e liberamente formatosi, di un paziente tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale e affetto da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche o psicologiche che egli reputa intollerabili ma pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli».
A seguito di tale sentenza, insieme all’Associazione Luca Coscioni per la ricerca scientifica e al Consiglio Nazionale Forense, abbiamo organizzato un Seminario Giuridico dal titolo “Diritti nel fine vita, tra Corte Costituzionale e Parlamento”.
Qui il mio intervento:
Qui si può rivedere la registrazione dell’evento: