Nei dintorni di Palermo una bestia di sesso maschile si è ancora una volta comportato con crudeltà nei confronti di una donna.
A un essere di quel tipo mi accomuna solo lo stesso sesso, eppure non posso non provare disagio e orrore per tutti questi uomini che aggrediscono le donne.
Incapaci di parlare, conoscono solo la violenza e mi chiedo in quale parte della vita di un uomo si formi questa idea di possesso e dominio che poi si traduce nell’aggressione e nell’assassinio.
Per questo, come parte di questo universo maschile, chiedo scusa a tutte le donne a tutte quelle che da quando sono adolescenti debbono difendersi dagli sguardi e dalle parole allusive e aggressive, a quante si illudono di rendere mansueti i loro compagni e invece finiscono per esserne divorate.
Chiedo scusa a tutte le donne che sul lavoro subiscono ricatti dai loro datori di lavoro maschi, a tutte le donne che difendono i loro figli dalla violenza dei loro aguzzini, una volta immaginati come compagni di vita.
Chiedo scusa e dico loro: salviamo le donne di domani, insegniamo ai nostri figli a rispettare gli altri, a non cercare di possedere nessuno, ad amare la libertà la propria e quella di tutti.
Diciamo ai nostri figli maschi che la via migliore per la felicità è il dialogo, che parlando si supera il conflitto, che l’amore può finire e poi rinascere per un’altra, a non imprigionarsi dentro la gabbia di odio, ma a dotarsi di ali e di condividere la voglia di volare senza obbligare nessuno.
Cambiamo insieme il futuro: la violenza è un seme subdolo, se lo riconosciamo nei nostri figli o dovunque attorno a noi non giriamoci da un’altra parte, trasformiamolo in seme di rispetto.
Intervista pubblicata sul blog 1500 metri
di Claudia Esposito Conosco Aldo da molto tempo. La sua anima vivace, eclettica, instancabile. Lo intervisto su Zoom, lui e’ dalle 7 del mattino che