Il 20 novembre del 1989, trent’anni fa, ci lasciava Leonardo Sciascia, lo scrittore siciliano che ha fatto della scrittura una potente arma di lotta politica.Partendo dai suoi romanzi, ha sempre individuato e denunciato collusioni e compromissioni; nella sua attività pubblicistica ha descritto le pericolose figure degli “anti” di professione che hanno costruito e costruiscono carriere, indossando uniformi e inventandosi ogni giorno un nemico diverso che li rafforzi: indifferenti alla loro sconfitta, questi professionisti cambiano solo campo d’azione, ma operano costantemente per accrescere solo il loro prestigio e per dissimulare la loro propria natura.Sciascia fu anche deputato dell’VIII legislatura e da questi scranni seppe dare il suo prezioso contributo contro ogni comodo conformismo, sempre alla ricerca della verità, sempre coltivando il dubbio della ragione.Leggere e rileggere la sua opera, oggi più attuale che mai, è un potente antidoto a ogni ipocrita conformismo, è un portolano sicuro per tempi difficili, come i nostri.
mafia
Dal 27 ottobre all’8 novembre, una serie di eventi e iniziative promosse a Palermo dal portavoce nazionale del MoVimento 5 Stelle Leonardo Aldo Penna, in collaborazione con i portavoce comunali e delle circoscrizioni, esperti e attivisti, imprenditori e cittadini per migliorare la vita quotidiana e progettare la Palermo del futuro. PROGRAMMA 27 ottobre, ore 11 – PALERMO, Hotel Bellevue (Sferracavallo) Sferracavallo: ritorno al futuro. Idee e progetti per cambiare il nostro litorale. Incontro con imprenditori e cittadini INTERVENTI: Leonardo Aldo Penna, Deputato M5S; Giovanni Galioto, consigliere VII circoscrizione Palermo – M5S Alessandro Caico, operatore culturale ************************************************************* 30 OTTOBRE, ore 17 – PALERMO, Palazzo delle Aquile – Sala Rostagno La trasparenza amministrativa nell’era digitale a garanzia della legalità e dei diritti del cittadino. INTERVENTI: Leonardo Aldo Penna, Deputato M5S; Concetta Amella, capogruppo M5S al Comune di Palermo; Lino Buscemi, docente universitario di Comunicazione Pubblica; Gli strumenti di democrazia diretta nel comune […]
Il movimento antiracket che tanta parte sta avendo nella liberazione di vasti territori dal ricatto mafioso ha subito una battuta d’arresto provocata da una circolare ministeriale interpretativa della legge 512/99, legge che ha istituito il fondo per il risarcimento delle vittime e la copertura delle spese legali. La circolare ministeriale (ufficio vittime mafie) risale al 18 Gennaio e traccia un nuovo orientamento amministrativo che – come da mesi denunciano le associazioni antiracket – sta minando le basi e la ratio di una legge considerata un baluardo legislativo nella lotta alla mafia e nell’attività di assistenza alla vittime. Con questo atto incomprensibile è stato dato “un colpo di spugna all’attività di supporto processuale svolta dagli avvocati che hanno assistito negli ultimi anni e in molti processi decine di vittime di mafia ed estorsione.” A molte di esse, infatti, non saranno più riconosciute dallo Stato le spese legali, così come invece è […]
La notizia, diffusa stamani dalla deputata e testimone di giustizia Piera Aiello, riguardante la violazione delle procedure di riservatezza nell’ambito di un decreto interministeriale contenente dati sensibili sulla sua persona e sui suoi familiari, ha prodotto una situazione di oggettivo e potenziale pericolo rispetto al quale, nonostante i ripetuti appelli di Piera Aiello, non si è posto ancora rimedio. Ci appelliamo con urgenza al riconfermato Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, e al Ministro degli Interni, Luciana Lamorgese, perché si rimedi a questo grave vulnus e si ridia certezza dei propri diritti e tranquillità a Piera Aiello, alla sua famiglia e a tutti i testimoni di giustizia, sulla cui tutela e incolumità lo Stato ha fondato buona parte dei suoi successi nella lotta alla mafia.
Il nuovo meccanismo è più raffinato: si serve degli strumenti consentiti dalla legge, legge che viene piegata ai voleri di questo nuovo agire mafioso, e ha come risultato l’uscita dalle pubbliche casse di ingenti risorse che vanno ad arricchire la nuova mafia I meccanismi attraverso cui la mafia opera, come ci insegna la recente sentenza su Mafia Capitale, possono prescindere anche dalla dimensione militare, ma conseguire ugualmente i risultati che l’aggregato mafioso si prefigge, cioè l’arricchimento personale. Una delle nuove modalità che sta imperversando negli ultimi anni ha come protagonisti il metodo mafioso e come coprotagonisti la corruzione di uno o più funzionari pubblici e come passaggio ultimo l’esborso di molti milioni da parte delle amministrazioni. Questo metodo non viene applicato agli appalti o alle estorsioni come avveniva un tempo: qui non si avvicina più l’imprenditore per non farlo partecipare ad una gara o il vincitore di una gara per pretendere una tangente […]
Quanto è mafiosa la borghesia siciliana e quanta simpatia ispira ancora l’organizzazione criminale chiamata mafia o Cosa Nostra nelle classi dirigenti del sud? Un decennio fa all’inaugurazione dell’anno giudiziario, l’allora magistrato e attuale Presidente del Senato Piero Grasso, denunciava il ruolo ambiguo della borghesia delle professioni e dell’imprenditoria nel fornire logistica, intelligence e corpo diplomatico alla mafia. Da allora immensi patrimoni sono stati sequestrati e in parte confiscati. Decine di rappresentanti di quella borghesia sono finiti in carcere non solo per avere assolto i compiti loro tradizionalmente richiesti ma per essersi persino sostituiti ai boss nella guida dell’apparato militare. Ma qual è l’origine di questo legame che appare ancora saldo anche se inabissato? Quanto è forte la seduzione del male che porta vecchi e nuovi rappresentanti di quella classe a offrire i propri servigi? Vi sono ragioni antiche, la percezione di uno Stato lontano, di una legge non uguale per […]